\u201cI dati diffusi da Bankitalia confermano che la ristorazione \u00e8 stato tra i settori pi\u00f9 colpiti dagli effetti della pandemia<\/strong> e dalle misure restrittive: ad aprile 2021, l\u201980% delle famiglie italiane dichiara di aver ridotto i suoi consumi in bar e ristoranti sul periodo pre pandemia. Ora l\u2019estate ha fatto segnare un primo, deciso, balzo in avanti con i ricavi del settore in crescita di 1,2 miliardi nel solo mese di agosto. Se il quadro sanitario evolver\u00e0 positivamente, con il progredire della campagna vaccinale non solo a livello nazionale ma anche internazionale, l\u2019obiettivo di riportare la ristorazione ai livelli di fatturato dell\u2019estate 2019 sar\u00e0 a portata di mano ma solo nel 2023\u201d.<\/p>\n Abbiamo deciso di aprire questo nostro articolo riportando il commento da parte dell\u2019Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio<\/strong> \u2013 Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi sui dati diffusi da Bankitalia a Settembre 2021.<\/p>\n<\/div> Sempre da un\u2019indagine condotta da Fipe-Confcommercio, \u00e8 emerso che a partire da giugno 2021 nove attivit\u00e0 ristorative su dieci sono totalmente aperte. Un altro dato significativo \u00e8 stato quello legato alla possibilit\u00e0 degli spazi esterni; infatti, 22,2% dei ristoratori intervistati hanno dichiarato di aver implementato l\u2019occupazione di suolo pubblico durante la pandemia come sostituzione allo spazio interno, inoccupabile dalla clientela fino a prima. Il 23,7% aveva, invece, gi\u00e0 attuato un piano di questo tipo mentre il 61,4% possedeva e possiede ancora uno spazio aperto su area privata.<\/p>\n<\/div><\/div>