Ci sono dei termini che tutti noi utilizziamo quotidianamente ma dei quali non conosciamo realmente il significato.

Nel mondo della pulizia, così come in tanti altri settori ci sono infatti delle terminologie particolari dal significato ambiguo. Parole che potrebbero sembrarci sinonimi ma in realtà non lo sono, nascondendo dei significati che non ci saremmo mai immaginati.

L’obiettivo di questo articolo è proprio quello di fare chiarezza su alcuni dei termini più utilizzati nel mondo della pulizia e dell’igiene.

Vediamo in particolare, qual è la differenza tra i termini:

  • Detergere
  • Igienizzare
  • Disinfettare
  • Sterilizzare
  • Sanificare

Detergere:

Significa “pulire la superficie di un corpo asportandone le impurità e le secrezioni”.
È un termine spesso usato in riferimento all’igiene personale che deriva da “detergente”: il composto utilizzato appunto per la detersione, come un latte detergente o una crema.

In pratica il detergente è il corrispettivo di “detersivo”, solo che se quest’ultimo è utilizzato per le superfici dure, mentre il detergente è più delicato e quindi più adatto per la pulizia del corpo.

Igienizzare:

Significa rendere igienico, ovvero pulire una superficie o un oggetto eliminando i batteri e le sostanze nocive presenti.

I prodotti igienizzanti sono composti per distruggere i microrganismi nocivi che garantiscono l’igiene personale o degli ambienti.

Attenzione però: molto spesso gli “igienizzanti” sono confusi con i “disinfettanti”. Questo perché per essere definito “disinfettante”, un prodotto, prima di essere venduto, deve essere autorizzato dal Ministero della Salute, che lo definisce un presidio medico chirurgico. Questo implica la presentazione di una serie di documenti oltre che il rispetto di determinate norme. che non tutti possono permettersi.

Disinfettare:

Significa igienizzare ma in modo più profondo, ovvero eliminando quasi il 99% dei batteri presenti su una superficie. Igienizzare elimina molti batteri, disinfettare li asporta quasi tutti.

Sterilizzare:

Se invece vogliamo ottenere una depurazione completa bisogna sterilizzare. In campo medico con la sterilizzazione si eliminano infatti il 100% dei batteri.

La sterilizzazione non è un’operazione di routine, ma viene effettuata solo da professionisti che hanno la necessità di utilizzare strumenti ed operare in ambienti perfettamente privi di germi e batteri.

Sanificare:

La sanificazione è un intervento mirato a debellare i batteri e gli agenti patogeni in un intero processo.

In relazione al tessile – che sia per l’industria alimentare, la ristorazione o il wellness – il processo di sanificazione è definito dalla norma tecnica “UNI EN 14065:2016 e le Linee Guida Assosistema” basate su un sistema di controllo RABC (Risk Analisys Biocontamination Control).
L’analisi microbiologica riguarda tutte le fasi del processo a cui sono sottoposti i tessili trattati in un’industria di lavanderia, dal ricevimento della biancheria sporca fino alla consegna di quella pulita al cliente, attraverso: cernita, smistamento, classificazione, lavaggio, idroestrazione, essiccazione, finissaggio, piegatura, imballaggio e trasporto.

Ora che vi abbiamo raccontato le differenze tra i vari termini, con questo articolo vogliamo quindi mettere in luce definitivamente che il termine “sanificazione” non fa solo riferimento al prodotto finale, ma all’intero processo produttivo che attraversa proprio quel prodotto: dall’asciugamano del salone della parrucchiera al tovagliolo che utilizzate in un ristorante.

Perchè questi arrivino da voi perfettamente sanificati per l’utilizzo è necessario, infatti, che vengano trattati con un processo certificato come quello che può garantire solo una Lavanderia Industriale certificata UNI EN 14065:2016.

Insomma… sanificare non significa solo pulire, igienizzare o disinfettare, si tratta di un vero e proprio ciclo costantemente controllato e monitorato.
Ma questo ve lo racconteremo in un prossimo articolo!

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